D’angolo, 1970
cartoncini colorati ad acrilico e fustellati romboidale cm. 97×97 (lato cm 70), firma in basso a destra, firma, titolo, anno, etichetta e timbri dell’artista al retro, dichiarazione d’autenticità e archivio dell’artista su foto.
Non si offenda il maestro che Bda ha avuto il piacere di conoscere. Antico, del titolo, è iniferimento, un po’ polemico, con tutti gli artisti “geometrici” oggi molto di moda. Nomi che salgono nelle quotazioni per il significato e la dimensione storica. Poi vedi Piemonti e ti accorgi di analoghe prospettive di ricerca, ma non di analogo valore aggiunto. Bda non se lo spieg o invece sì.
Per Piemonti il nume tutelare è Max Bill (che ha raggiunto i 60mila euro sabato scorso con un suo 100×100). Piemonti approda in Svizzera, si immerge nel contesto del costruttivismo, ne ricava proprie soluzioni che diventano utili anche per il mondo della produzione seriale. Arte che si presta anche a uso uso diverso che non sia quello dell’approccio estetico-autoreferenziale: Piemonti realizza strutture, oggi nei musei, per esaltare grandi firme della moda. Questo modo di agire artisticamente e artigianalmente (nel senso alto del termine) è la continuazione dello spirito del Bauhaus. Detto ciò, e rimandando anche al post di Bda scritto dopo l’intervista-incontro con il maestro (cliccando sul dipinto in foto ci andrete, se vorrete), ecco il lotto di sabato prossimo, il 250. Chiaro l’invito, no?
ps. Lotti segnalate nelle sezione Take it!