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Boetti, meccaniche celesti (preview 787)

Alighiero Boetti, un giocatore d’azzardo con il cuore di un bambino. L’azzardo era nel creare sequenze d’icone (arazzini, aeroplanini, animalini, trattini, letterine) immaginando che sarebbero diventati oggetti d’arte moltiplicata. Il cuore, però, non gli impediva di trasformare il volo di cacciabombardieri e aerei di linea in quello delle rondini (ma ci sono ancora?) in un tramonto di marzo. Leggerezza, cercava. Anch’io. Come Battiato. Ma il cuore non è più bambino. Asta 787, gennaio 2015 c’è Boetti.

Boetti2

Aerei, (1983)
trittico a penna biro blu su carta cm. 32×22,6 cadauno, applicati su tela cm. 33×69, firma al retro, Archivio Alighiero Boetti (Roma) numero 5356 su foto, entro teca in plexiglass.

L’Opera ha una prima gestazione creativa nel 1977 quando Boetti ne realizza un primo esemplare insieme a Guido Fuga. Fuga, classe 1947, è un disegnatore veneto, abilissimo, Ancora giovane incontra Hugo Pratti, il grande Pratt. Collabora con lui nella creazione di alcune storie di Corto Maltese. Fuga è specializzato nell’arricchire le ambientazioni con il disegno di mezzi militari e appunto aerei. Ha collaborato con lo stesso Pratt e Lele Vianello a un bel volume sugli itinerari di Corto Maltese a Venezia (Maltese e Sandokan/Kabir Bhedi sono gli eroi della mia tarda adolescenza)

Fotografie Varie

 

Fuga disegna sogni volanti. Gli aerei di Boetti, giusto quelli. All’Alighiero non importa la paternità del tratto quanto quella dell’idea e del suo condensarsi sui fogli di carta. Svolazzi meccanici e surreali…

Basta così?

No, c’è Battiato….