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Preview 804/ Sam vs Paul

L’asta 804 della Meeting Art regala un confronto a distanza tra due giganti dell’espressionismo astratto Usa: Sam Francis e Paul Jenkins. E’ dal giugno 2014 che non arriva a Vercelli un’opera di Sam Francis. In quella tornata d’asta un acrilico su carta (22×21) rimase invenduto con una stima  di 12mila-14mila euro. Il buon Sam non sta attraversando un momento di forte spinta commerciale dopo che, per anni, sembrava destinato a surclassare di gran lungaJenkins. Il buon Paul, invece, sta dando segnali di movimento verso l’alto (come attestano i 26mila euro raggiunti per un watercolor degli anni Ottanta nell’ultima asta Meeting del 2015). Il confronto è adesso a Vercelli. A gennaio.

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SABATO 16 gennaio

91 SAM FRANCIS San Mateo (California) 25/06/1923 – Santa Monica (California) 04/11/1994
Untlited, 1990
acrilici su carta cm. 28×21,5, firma a cachet e timbro The Sam Francis Estate al retro, etichette Galerie Lovers of Fine Art Gstaad e Galerie Iris Wazzau Davos al retro, opera registrata presso la Sam Francis Foundation come da certificato allegato.
base d’asta: 5.000 €
stima: 9.000/10.000 €

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Sabato 23 gennaio


323 PAUL JENKINS Kansas City 12/07/1923 – New York 09/06/2012
Phenomena Compass Bearing, 1979
acquerello su carta cm. 76×107, firma in basso a destra, titolo, firma, anno e località (St. Croix) al retro, certificato della Ro Gallery (New York) allegato.
base d’asta: 5.000 €
stima: 12.000/15.000 €

hit parade

Hit-parade

Ecco le classifiche delle dieci opere (escluse sculture e foto)  meglio vendute all’asta di Vercelli, divise per categorie. A seguire qualche chicca statistica su artisti scomparsi e viventi dell’astrazione, nelle sue varie declinazioni , e del figurativo. Non traggo conclusioni (fatelo voi): i dati sono empirici e incompletissimi. E’ solo uno stuzzichino per ragionare sul mercato dell’arte dell’arte che passa dalla più importante , per fatturato, Casa d’aste italiana,

DIPINTI
dorazio1. Friendly deterrent, 1958 di Piero Dorazio (160×130) . 360mila euro

santomaso2. Suite Friulana, 1958 di Giuseppe Santomaso (130×162). 270mila euro

3. Bianco, 1983 di Agostino Bonalumi (100×80). 85mila euro

4. Cavalieri di un accampamento, 1942-43 di Giorgio De Chirico (44×54). 80mila euro.

lotto 450- Alberto Biasi -Rilievo Otti dinamico 19645. Rilievo ottico-dinamico, 1964 di Alberto Biasi (128x56x4 ) . 80mila euro.

5. Cavalli, 1961, di Giorgio De Chirico (50×70). 80mila euro.

imagesjj2ks7nh7.Propense , 1982 di Kenneth Noland (55×230). 60mila euro

7.  Senza titolo , 2012 di Peter Halley (173x137x10). 60mila euro

8.  Senza titolo, 1977 di Agostino Bonalumi (70×60). 56mila euro

9 . Giallo, 2004 di Agostino Bonalumi (101×95). 56mila euro

biasi-110. Dinamica circolare , 1962/1976 di Alberto Biasi. 51mila euro.

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GRAFICA (compresi pezzi unici)

1. Artypo su tela di Mimmo Rotella, 1970.  11.800 euro

2. Mens agitat molem,  2003 di Joseph Kosuth.  10.000 euro

3. Senza titolo, monotipo su carta di Mimmo Rotella.  8.000euro

4. Cretto , 1971 di Alberto Burri.  7000 euro.

5.  Senza titolo di Michelangelo Pistoletto. 3400 euro.

5. Emotion in motion di Andy Warhol. 3400 euro.

7.  Monotipo di Turi Simeti. 3050 euro

7. Multiplo serigrafico di Ludwig Wilding. 2.800 euro.

9. Marylin di Andy Warhol. 2.500 euro

10. Marylin di Andy Warhol. 2.200 euro.

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DISEGNI E TECNICHE GRAFICHE

1. P1973-c3, 1973, inchiostro e acrilci su cartoncino di Hartung (74×104).  20mila.

2. L’alfabeto della mente, 1980, inchiostro si carta intelata dui Dadadamaino (205×79). 13mila.

3. Movimento delle cose, 1989, mordente su carta lucido di Dadamaino (112×94). 12mila.

4. Canoe, tecnica mista su carta di Gilberto Zorio (78×107). 10mila.

5. Padre e figlio, tecnica mista su carta di Chia (82×64). 8mila

5. Figura femminile, china su carta di Pellizza da Volpedo (23×16). 8mila.

5.Senza titolo, 2013,  catrame su carta di Jannis Kounellis  (50×70). 8mila.

8.Composizione, 1946, pastelli su carta di Vedova  (21×31). 7mila.

9.Felt notes Cooper sheet trumpet wit electric fun cut out felt, fabric notes 60′ long , 1988/89, ,pastelli grassi su base serigrafica su cartadi Dennis Oppenheim (126×193). 7mila.

10. Vedo Napoli, 2003,tecnica mista su carta di Isgrò (55×75). 6.800.

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CHICCHE STATISTICHE SUGLI ARTISTI

A confronto sugli esiti d’asta  quattro esponenti italiani della pittura aniconica e quattro del figurativo.

ANICONICI

Alberto Biasi. Durante il 2014 sono passati in asta 16 opere di Alberto Biasi. Un solo invenduto. Il prezzo più alto: 80mila euro. Il prezzo più basso: 3mila euro.

Piero Dorazio.  Nel 2014, 30 opere. 3 invenduti. Prezzo più alto:360mila euro. Prezzo più basso: 100 euro (grafica)

Agostino Bonalumi. Nel 2014, 21 0pere in asta. Un solo invenduto.  Prezzo più alto: 85mila euro. Prezzo più basso: 100 euro grafica.

Pino Pinelli. Nel 2014, 43 opere in asta. Nessun invenduto. Prezzo più alto: 7mila. Prezzo più basso: 300 euro (grafica).

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FIGURATIVI

Massimo Campigli. Nel 2014. 3 opere. Nessun Invenduto.  Prezzo più alto: 25mila. Prezzo più basso: 5mila.

Antonio Nunziante. Nel 2014, 22 opere. Un solo invenduto. Prezzo più alto: 7 mila. Prezzo più basso: 150 euro (grafica).

Sandro Chia. Nel 2014, 20 opere. 5 invenduti. Prezzo più alto:  8mila euro. Prezzo più basso: 150 euro (grafica).

Michele Cascella. Nel 2014, 12 opere.  3 invenduti. Prezzo più alto : 25mila euuro. Più basso: 150 euro (grafica).

Disturbanti opere d’arte

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La vera arte è dove nessuno se lo aspetta, dove nessuno ci pensa né pronuncia il suo nome. L’arte è soprattutto visione e la visione, molte volte, non ha nulla in comune con l’intelligenza né con la logica delle idee.

Jean Dubuffet fu il primo a riconoscere in maniera esposta e con il peso della sua grandezza d’artista che quegli artisti e quell’arte meritavano un posto nella storia. La chiamò Art Brut. L’altra arte, quella borderline, quella che nasce dalla sofferenza psichica e fisica reale o semplicemente quella che si muove fuori dagli schemi, diffidente, per animo inquieto e magari distrbato,  di accademie e mercanti. Cresce intanto l’interesse per questo mondo anche sotto la spinta del Gugging, la Casa museo dell’Outsider artists di Vienna. Casa dove visse August Walla, il picasso di questo mondo intrigante e inquietante (sue le opere delle foto qui sotto).

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Resta il dialogo visivo con opere che raccontano le paure incontaminate dell’uomo, quelle allo stato puro dove le ansie e gli affetti frantimati agiscono direttamente sul subconscio e guidano la creazione come è il caso di quest’opera di Marie Claire Guyot.

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Alla Residenza Universitaria Biomedica della Fondazione Collegio Universitario S. Caterina da Siena di Pavia (via Giulotto) è stata inaugurata una nuova importante mostra dedicata questa volta alle opere degli Artisti Outsider della Haus der Künstler del Museo Gugging e del bild.Balance Atelier di Vienna,  esposte con altre raccolte dagli anni ’70 ad oggi. Walla, Vondal, Fischer, Wikidal, Katarina Savic sono solo alcuni degli autori le cui opere riunite nel Fondo Fabio e Leo Cei sono per la prima volta presentate al pubblico. Un viaggio nella dimensione espressiva ed estetica di eccezione, che mostra senza filtri quei fattori psichici naturali che sono alla base della creazione artistica e ne rivelano l’essenza originaria.

La mostra rimarrà aperta dal 24 novembre 2014 al 31 gennaio 2015.

(chiusa dal 23 dicembre 2014 al 6 gennaio 2015)

L’urlo di Vasco (con sondaggio)

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Partiva incredibilmente a 2mila euro di base d’asta.  Incredibilmente, ribadisco: ma non ha sbagliato la Meeting art, sbaglia l’intero mondo dell’arte che alla fine è un mucchio di cose intelligenti mischiate a logiche deterrenti a base di quanto mi dai in cambio di questo. Il lotto 47 di sabato era, anche per questo motivo, una prova del 9 per capire se il collezionista italiano è ancora in possesso di tutte le sue capacità mentali. Lo è, in parte. Il lotto ha quasi triplicato la base d’asta, è arrivato a 5.800 euro, ma se penso che al lotto 360 c’è un Emilio Vedova di uguale datazione e identiche misure che ha una base di 90mila, dico 90mila euro, mi vengono nuovi dubbi e nuovi brividi. Fate la prova fustino, quella del bianco più bianco. Confrontate, anche se in foto, il Bendini e il Vedova  e dite quale dei due dovrebbe valere 90mila euro. Ecco l’ho scritto. Tifo per Bendini, si è capito? Non sarà che è un grande artista? Potete tranquillizzarmi?

Vi propongo così il sondaggio. Meglio l’Emilio o meglio Vasco (qui sotto il Vedova, sopra il Vasco)?

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